mercoledì 6 novembre 2013

La logica.........

Da parecchio sono assente dal mio e dai vostri blog, problemi familiari mi assorbono e mi tengono lontana. Ma ogni tanto passo a scrivere qualcosa, come in questo caso.
Leggo spesso libri e riviste nei miei andirivieni sulla linea ferroviaria per Milano, e qualche tempo fa mi ha colpito un articolo che riportava uno studio condotto in Inghilterra: lo studio sosteneva che non c'è prova di alcun beneficio significativo per la salute derivante dal nutrirsi di alimenti cosiddetti biologici. 

Nella rivista risaltava una pubblicità dedicata ai Fitofarmaci  che altro non sono che i più noti pesticidi.

Immaginatevi un titolo del tipo 
'L’importanza dei fitofarmaci'. 

Senza il loro contributo esiste il rischio di un sensibile abbattimento della produzione agricola.
  Nessun rischio per i consumatori

E sotto si snocciola un articolo dove i consumatori vengono messi in guardia dal naturale, perchè il naturale, il biologico può contenere micotossine e/o aflatossine che possono compromettere interi raccolti. 
La domanda che mi sorge spontanea è:
ma se il biologico fa male, le coltivazioni trattate con fitofarmaci, invece, fanno tanto bene?

Sta a vedere che adesso ci convincono che il biologico fa tanto male e che invece le colture trattate con pesticidi ci fanno scoppiare di salute!




L'uso dei pesticidi, anche se regolamentato, determina effetti nel lungo periodo, perché gli stessi si accumulano nel tessuto grasso. E non sta scritto da nessuna parte che non fanno male.

Allora chiediamoci chi c'è dietro la produzioni di fitofarmaci
Varie aziende, leaders del settore farmaceutico e chimico, e ora anche nell'agricoltura, con la commercializzazione e la produzione di organismi geneticamente modificati.
Sicuramente anche nel bio c'è diversità, ma di certo il biologico è  in completa controtendenza,  i consumi, in un periodo difficile come questo, hanno registrato un +9% sui prodotti confezionati acquistati. Un balzo in avanti che ha sbalordito davvero tutti. Il settore bio, secondo gli ultimi dati rilevati dalla Coldiretti, è in grado di creare un volume di affari pari a 3,1 miliardi di euro,
Direi almeno quanto basta per rischiare di diventare un serio concorrente.

domenica 11 agosto 2013

D'agosto e di piste ciclabili

Quest'anno niente vacanze, gli anziani vanno seguiti anche durante i mesi dedicati alle ferie. Ma rimanere in città durante questo periodo può contribuire a far scoprire "particolari" che durante l'anno passano inosservati, per troppa fretta o perchè la mente se ne sta chiusa in altri ambiti. Da quando è iniziata la bella stagione ho ripreso l'uso della bicicletta per gli spostamenti di media lunghezza; vedo che in questo periodo i ciclisti aumentano,  col caldo la gente è più propensa all'uso della bicicletta, vuoi perchè nei mesi di luglio e agosto c'è meno traffico, vuoi perchè salire su un veicolo che, andare bene, ha una temperatura di 45° non invoglia per niente, vuoi perchè così si fa anche un pò di movimento, il che non guasta mai! 


Ho la fortuna di abitare in una zona dove ci sono parecchie piste ciclabili protette, non solo quelle che costeggiano parchi e canali, ma anche quelle che servono al collegamento tra paesi confinanti e per la mobilità interna: e così, in questo periodo di minor presenza di persone, non può non saltare all'occhio che le piste ciclabili sono tra i luoghi più frequentati non solo dai ciclisti, ma anche da chi fa jogging, da mamme con passeggini e bimbi al seguito, da anziani che fanno quattro passi in compagnia di amici e conoscenti. Sui bordi delle ciclabili si trovano sempre delle panchine per la sosta e vi assicuro che non sono mai vuote, c'è sempre qualcuno che chiacchiera, che si riposa, o che legge il giornale. Ci si saluta anche se non ci si conosce, si scambiano due parole, si riscopre una dimensione più umana e più a portata di socializzazione.Ci fosse anche un chiosco per bibite e gelati farebbe affari d'oro! 
Vi dico questo perchè mi arrabbio quando sento qualche amministratore pubblico dichiarare che le piste ciclabili costano e sono poco frequentate: non è assolutamente vero! Mi viene il dubbio che forse queste persone non usano la bicicletta e non hanno mai percorso una pista ciclabile, altrimenti si accorgerebbero che non è affatto così!
E se poi ci si addentra nelle ciclabili che costeggiano parchi e canali, si possono scoprire angoli e scorci di paesaggio che con l'auto non noteremmo mai: e serve per rendersi conto che anche nell'hinterland milanese ci sono luoghi che meritano di essere scoperti!











Ma ci sono molti altri vantaggi nell'uso della bici: volete sapere quali? 
Guardate qui sotto!


mercoledì 3 luglio 2013

Uno sguardo sulla ferrovia.....n.2

.............questa volta avrei fatto meglio a non darlo, lo sguardo sulla ferrovia. Mi sarei risparmiata un sacco di dolore. Ricordate le mie dolci gattine, trovate dentro un sacco sui binari della ferrovia? Trovate la loro storia QUI e QUI. Sono passati mesi e poco alla volta si sono abituate agli umani, a loro volta hanno preso le loro abitudini. Schizzo, la nera a pelo rasato, sempre iperattiva, un pò aggressiva anche nel gioco, sempre la prima a fare gli agguati alla sorella e anche alle mie caviglie; ma coccolona, se sei seduta arriva di corsa a salta su vicino a te, si rotola, ti si avvinghia con unghie e denti, è il suo modo per esprimere affetto. Anche la pelosona, la Top, si è addomesticata: si lascia prendere in braccio (per la verità non gradisce la cosa e infatti quando la sollevi si ritira a mo' di lumaca nel guscio), resta immobile in attesa di essere lasciata libera. Però quando vuole le coccole ti viene vicino e si rotola insistentemente sui tuoi piedi; al contrario dell'altra (che ha una voce da soprano urlante) non miagola mai, se non quando rientri dopo una giornata di lavoro, ti corre incontro trotterellando e tirando fuori un flebile vocino "miaoà", sì, dice proprio così, non" miao", ma "miaoà". Altra sua caratteristica è quella di bere attraverso la zampa: immerge la zampina nell'acqua e poi se la lecca, è molto buffa a vedersi. Qual è il problema allora, direte voi?  Il problema è che anche se parlo al presente la Top non c'è più. Il treno, quel treno da cui ero riuscita a strapparle me l'ha portata via. Quando non l'ho vista arrivare la mattina ho capito che era successo qualcosa e infatti l'abbiamo ritrovata sui binari. L'ha tradita il suo spirito di ottima cacciatrice, tutti i giorni arrivava con la sua preda in bocca, lucertola o topolino che fosse: ma la ferrovia non lascia scampo, quando arrivano i diretti fanno il vuoto d'aria e se sei lì vicino ti risucchiano sotto le ruote. Che assurdo destino: tolta dai binari per poi trovare la morte nello stesso posto. Mi manca molto, la sua presenza silenziosa, il tocco delicato della zampina, il pelo morbidissimo. Senza di lei non è più la stessa cosa. Anche Schizzo sembra piuttosto provata dall'assenza della sorella: anche se è passato un mese, spesso gira per casa miagolando con voce alta e lamentosa, cerca sotto i mobili, negli angoli dove erano solite giocare.
Non ho mai avuto fortuna con gli animali, soprattutto con i gatti, hanno sempre fatto delle brutte fini, sarà che abito in una zona molto trafficata, tra auto e treni, ma questa volta speravo andasse meglio. Dopo la morte dell'ultima gatta che era stata con noi per 14 anni (anche lei finita sotto al treno) ho detto che non avrei più tenuto animali...........e poi sono capitate loro. L'unica cosa che mi consola è che so che nella breve esistenza che ha avuto almeno è stata molto amata, almeno da noi. E ora mi resta solo l'altra......se resisterà.

sabato 15 giugno 2013

Hobbisti, approvata la legge che regolamenta i mercatini

Un bel giro di vite sui mercatini degli hobbisti è arrivato con legge regionale in Emilia Romagna.


Dunque dal mese scorso gli hobbisti non possono vendere, barattare, proporre o esporre piu' di un oggetto con un prezzo superiore a 100 euro. 

Non solo. 

Per prendere parte ai mercatini gli hobbisti dovranno richiedere al proprio Comune di residenza, previo pagamento di 200 euro, un tesserino che consente la partecipazione a 10 manifestazioni all'anno, per un massimo di 2 anni nell'arco di ogni quinquennio. 

Finita così?

NO!

Nel vidimare il tesserino ogni hobbista deve consegnare al Comune l'elenco completo dei beni che intende vendere, barattare, proporre o esporre il relativo prezzo: la merce esposta e inserita nell'elenco non dovrà superare il valore di 1000 euro. 

Con questa legge vengono di fatto regolamentati quei mercatini degli hobbisti che hanno trovato crescente diffusione negli ultimi anni, venendo ad incidere sul sistema del commercio nelle aree pubbliche.
I mercatini saranno organizzati dai Comuni, che ne potranno affidare a terzi la gestione, così come avviene anche per le fiere e per i mercati. Nella nuova disciplina, i Comuni devono prevedere che la partecipazione degli hobbisti avvenga con criteri di rotazione e senza il riconoscimento di priorità ottenute per la presenza ad edizioni precedenti. I Comuni sono tenuti a redigere un elenco dei partecipanti a ciascuna manifestazione, da inviare annualmente alla Regione.  
La legge stabilisce anche le sanzioni, che vanno da 250 a 1.500 euro, e si applicano nei seguenti casi: assenza del titolare del tesserino identificativo, o mancata esposizione del tesserino al pubblico o agli organi preposti alla vigilanza; mancata consegna al Comune, in occasione della vidimazione del tesserino, dell’elenco dei beni oggetto di vendita, ovvero accertata incompletezza o non veridicità dell’elenco; vendita, baratto, proposta o esposizione di più di un oggetto con un prezzo superiore a 100 euro.

Però vediamo di capire: chi è hobbista e chi no?

Secondo questa legge NON E' HOBBISTA chi vende opere del proprio ingegno.

 Ma allora chi vende opere del proprio ingegno cos'è??

E  inoltre, le associazioni che spesso fanno raccolta fondi attraverso un banchetto di cose vecchie, magari messe a disposizione dagli stessi associati, cosa devono fare?
Munirsi anche loro di tesserino?

Mi pare che questa legge abbia creato una notevole confusione e vorrei capire cosa succederà.

I comuni dell’Emilia Romagna, nel recepire questa legge come si comporteranno? Metteranno insieme hobbisti e  creatori d’opere dell'ingegno, richiedendo il tesserino per tutti ( e mettendo in cassa un pò di soldi che, visti i tempi, ai comuni farebbero comodo?). Pur non abitando in Emilia Romagna mi sto ponendo molte domande .........non sia mai che altre regioni prendano esempio! 


E voi cosa ne pensate di questa regolamentazione?

giovedì 30 maggio 2013

Detto, fatto - parte 2

Eccomi di ritorno sul blog dopo un periodo di allontanamento forzato, causa mancanza di connessione. Allontanamento che mi ha tenuto lontano, oltre che dal mio, anche dai vostri blog......ho da recuperare gli arretrati!
E cos'ho fatto in questo tempo?
Ho pensato a come recuperare dei fondi.....no, non fondi monetari (magari!) ma dei fondi di capsule del caffè.
E allora vado a raccontare con un 
Tutorial.

Ricordate la collana Detto, Fatto che trovate QUI?

Bene, dopo aver ritagliato il bordo delle capsule, mi era avanzata la parte terminale delle capsule in alluminio 


ma non sapevo bene che farne, e li ho lasciati in sospeso in attesa di ispirazione. 

Che è finalmente arrivata!

Allora, ho ritagliato il fondo con le forbici, ottenendo un piccolo   cerchio, che ho poi suddiviso con tanti tagli.

Lavorando con le forbici ho arrotondato i tagli, formando dei petali irregolari.

Dalla parte che ho scartato ho ritagliato delle strisce

che ho piegato a metà

e ho arrotolato con l'aiuto di una pinza

fino a formare una piccola rosellina

Ho ripreso il mio fondo con i petali e nel taglio già presente ho fatto passare del filo di nylon

che ho infilato nel centro della rosellina con l'ausilio di un cristallo 

Sono poi rientrata nel taglio della base a petali tirando il filo

e ottenendo un fiore che ho incollato su di un perno in misura

E così ho fatto un paio di orecchini!


Sono davvero contenta di aver creato qualcosa di grazioso utilizzando gli scarti degli scarti!!


Il massimo del riutilizzo...... voi cosa ne dite, sarò stata abbastanza brava?






lunedì 6 maggio 2013

Contest Paper Recycling Project

Votazioni Aperte!



Sono aperte le votazioni per il Contest Paper recycling project
a cui partecipo con Si Viaggiare. 
Se volete potete votare il mio progetto fino al 10 maggio cliccando Qui 

Potete leggere le indicazioni su come votare cliccando Qui

martedì 30 aprile 2013

Silica Gel


Innanzitutto, che cos’è il Silica gel?  


Chiariamo subito che non è un prodotto tossico, ma è un disidratante di sintesi ottenuto chimicamente (biossido di silicio). Per fare un esempio, il cloruro di calcio è forse il miglior materiale disidratante me è al tempo stesso molto corrosivo e può provocare gravissime ustioni chimiche sulla pelle. Il gel di silice (o silica gel) ha un'ottima capacità di assorbimento e i granuli disidratanti vengono utilizzati per combattere l'umidità e proteggere i prodotti  durante stoccaggio e trasporto. 

I prodotti che utilizzano bustine con questo materiale sono:


Prodotti in pelle, cuoio ecc.
Imballaggi alimentari
Integratori alimentari
Prodotti farmaceutici
Apparecchiature ottiche
Apparecchiature mediche


Detto questo, e considerato che tutto quello che viene gettato diventa rifiuto, avete mai pensato che questi sacchettini che troviamo nelle scatole delle scarpe o nelle borse possano essere riutilizzati?
Occorre precisare che le bustine devono essere rigenerate per essere efficaci, ma non possono essere rigenerate all'infinito: superato un certo numero di cicli il materiale perde le sue capacità di assorbimento e deve necessariamente essere smaltito. 

                     Come si rigenerano le bustine di silica gel?   
               
          C'è un solo modo: con il forno a microonde.

Il forno elettrico può essere utilizzato con bustine di formato molto piccolo (circa 5 grammi), ma non oltre.
La temperatura del forno deve essere mantenuta entro gli 80°.
E' da rilevare però che in forno a microonde bastano 7-8 minuti per una bustina da 240 grammi, col forno elettrico ci vuole molto di più.

Come riutilizziamo le bustine di silica gel?
                                           Ecco alcuni usi.


Si può riutilizzare negli armadi, collocati sul fondo, sopra il coperchio di una vecchia scatola di scarpe.

Per proteggere dall’umidità macchine fotografiche, videocamere, playstation ecc.



Collocato in vaschette sopra i davanzali delle finestre, assorbono l’umidità ed impediscono la formazione della muffa.

Quando riponiamo le valigie  ricordiamo che un sacchettino di gel di silice al loro interno le protegge da muffe,cattivi odori e aiuta a conservarle meglio.


Per proteggere i semi da piantare mantenendoli in ottime condizioni, pronti per la messa a dimora nel terreno.



Dentro scarpe e stivali per eliminare i batteri ed il cattivo odore.

Per essiccare i fiori posizionati all'interno di un contenitore vuoto.




In molti casi può rivelarsi un prezioso alleato: usiamolo fino all'ultimo prima di buttarlo!




venerdì 12 aprile 2013

Si, viaggiare!

Sempre rimanendo nel tema del riuso dei materiali, mi sono ritrovata tra le mani una vecchia cartina stradale d'Italia, di quelle che si richiudono a ventaglio. Era proprio vecchia, in certe parti rotta e bucata e ho deciso per utilizzarla per farne una collana. Ma non una collana qualsiasi: una collana- viaggio!

SI, VIAGGIARE!

Viaggiare, attraversare l'Italia con la fantasia, attraverso una collana che unisca idealmente il nord al sud.



Con l'ausilio di un cartoncino resistente ho realizzato le parti quadrate, ricoperte poi con le parti sane della cartina stradale che, da nord a sud, rappresentano i maggiori centri urbani: Milano, Firenze, Roma, Napoli....






Ho intercalato con perle di vetro (anche queste recuperate da varie collane che mi portano da riparare o riammodernare) e bottoni.


Per le perle ho scelto il verde di cui l'italia è ricca, anche se i centri urbani  se ne sono mangiati una grossa fetta.....


Il rosso che mi ricorda le strade evidenziate nelle cartine stradali
e il nero, che è l'inchiostro di stampa per eccellenza




Si, viaggiare.....perchè l'Italia è bella!


Le cartine che fanno da sfondo fanno parte dell'Atlante Geografico Moderno 
anno di stampa 1921.


Con questo post partecipo al Contest del Blog Mo-stracci
Paper Recycling Project




giovedì 28 marzo 2013

Le Filastrocche


Da dove arrivano le filastrocche? Le loro radici sono nella tradizione culturale dei popoli e costituiscono, forse, la forma poetica più semplice e antica. Sono il risultato dell'elaborazione comune della gente, non hanno un autore. Nell'ambito familiare le persone recitavano le filastrocche, le nonne le raccontavano ai nipotini che a loro volta le imparavano e poteva capitare che subissero trasformazioni nel contenuto e nel ritmo. Fin dai tempi più antichi servivano a scopi precisi: c'erano filastrocche per giocare, per far addormentare i bimbi, per farli smettere di piangere. Ma ce n'erano alcune che servivano solo a giocare con i suoni e divertirsi con le parole. Una volta erano strettamente in dialetto e tramandate oralmente. Questa è una delle più lunghe che io ricordi, se ne conoscete una versione differente me lo fate sapere?






La gatta staccia buratta

Staccia buratta
Martino della gatta
la gatta va al mulino 
a fare un focaccino
suonò un mezzogiorno
il pane è cotto in forno
il pane nel paniere 
il vino nel bicchiere
Cèco l'ha bevuto
suonami l'imbuto
suonamelo bene
c'è un bambino che viene
viene da Roma
porta una corona
dora d'argento
che costa millecento
centocinquanta
tutto il mondo canta
canta il gallo
risponde la gallina
la donna franceschina
s'affaccia alla finestra
con la corona in testa.
Passan tre fanti
con tre cavalli bianchi
bianca la sella
bianca la gonnella
bianco il girasole
viene un po' di sole
sole solicello
mi cascò l'anello
pesca e ripesca
pescai un pesciolino
vestito da turchino
lo buttai sotto banco
il banco era rotto
sotto c'era un pozzo
il pozzo era stretto
sotto c'era un letto
letto misfatto
sotto c'era un gatto
un gatto in camicia
si scoppia dalle risa
il cane per la via
buonanotte signoria.


mercoledì 13 marzo 2013

La mamma delle mimose

Se n'è andata anche lei, la ragazza di Montecitorio, la più giovane eletta nell'Assemblea Costituente.
Fu sua l'idea di usare la mimosa per l'8 marzo, in quanto fiore povero e diffuso, e la spuntò sulle violette già in uso in Francia.  L'idea le venne quando seppe che Luigi Longo, per quel giorno, intendeva regalare alle donne delle violette: lei intervenne suggerendo un fiore più povero e diffuso nelle campagne, la mimosa, che era il fiore più facile da trovare nelle campagne in primavera.



  
Teresa Mattei,“Teresita”, era l'ultima donna vivente tra le “costituenti”, simbolo di libertà intellettuale e di spirito.
 Nel 1938, durante il liceo, venne espulsa da tutte le scuole del Regno per aver fronteggiato l'insegnante di scienze che faceva propaganda antisemita, rifiutando di assistere alle lezioni in difesa della razza.
Partecipò attivamente alla lotta per la Liberazione con il nome di battaglia di partigiana Chicchi, soprattutto nelle cellule comuniste che operavano nella città di Firenze. A lei ed al suo gruppo combattente si ispirò Roberto Rossellini per l'episodio di Firenze del celebre Paisà.
Nel 1955 rifiutò la candidatura alle elezioni per la Camera dei deputati e fu cacciata dal Pci perché contraria allo stalinismo e alla linea di Togliatti. Ma lei proseguì sulla sua strada, con la lotta in favore dei diritti delle donne e dei minori. Negli anni sessanta fondò a Milano, un Centro Studi per la progettazione di nuovi servizi e prodotti per l'infanzia.
Ma il ricordo vero di Teresa Mattei dovrebbe essere soprattutto un altro: è stata lei, segretaria dell’Assemblea Costituente dove era stata eletta a 25 anni, a insistere, insieme alle altre 20 colleghe, per inserire nella Costituzione l’articolo 3, quello che prevede – almeno nominalmente – la parità: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali .È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Questo paese si è dimenticato di lei. Nessuna traccia sui libri di storia, solo qualcosa su Wikipedia.
Così come si è dimenticata la politica: era risultata scomoda, messa all’indice del rigido Pci postbellico, per essere rimasta incinta senza essere sposata; e poi cacciata nel ‘55 per le sue posizioni contro lo stalinismo.
Lei, nella sua lunga vita, ha fatto cose splendide: si è occupata di donne, di famiglie e di scuola. Nessuno ha mai pensato di nominarla senatore a vita, cosa che invece sono gli ultimi due costituenti ancora in vita, Giulio Andreotti ed Emilio Colombo.
Nella retorica delle celebrazioni della Resistenza si è sempre parlato di padri costituenti. Ma qualcuno si è chiesto mai chi fossero le madri della Repubblica?  
Grazie di tutto Teresita.

lunedì 4 marzo 2013

Guerrilla knitting in my town

Lo conoscete? 
Guerrilla knitting è un movimento che nasce in America nel 2004, contro il grigiore delle città e con il fine di decorare i quartieri cementificati e anonimi, in cui i cittadini si trovano ogni giorno a transitare distrattamente Si potrebbe definire una forma collettiva e anonima di riappropriazione e riqualificazione degli scenari urbani da parte dei cittadini.
Con che cosa?

 Con filati colorati, maglia e uncinetto. 

Perchè ve ne parlo?

Perchè quest'anno anche il mio paese è stato contagiato da questa sorta di street art delle donne, che con filati irresistibili  hanno sferruzzato dei capolavori a strisce, a quadrotti, circolari e a forma di fiore.
Questa iniziativa parte dalla Giornata Internazionale della Donna; ma quest'anno l'Amministrazione Comunale  ha deciso di dedicare tutto il mese di Marzo alla Donna con numerose iniziative tra cui spicca Guerrilla Knitting.

Potevo rifiutare di partecipare??

Assolutamente no. E allora al lavoro!

Grazie all'abilità di numerose mani, con la lana e il cotone sono stati realizzati molti lavori a maglia e uncinetto, che sono poi stati assemblati per andare a ricoprire arredi urbani e alberi.  



Momenti di sferruzzamento collettivo in biblioteca, si preparano i quadrotti. E' anche un bel modo per socializzare......



Terminato il lavoro di preparazione, un manipolo di temerarie si ritrovano alle prime luci dell'alba di marzo per posizionare i pezzi sferruzzati

........... entrano in azione, prima che le luci del giorno facciano capolino

in modo che i concittadini possano, al loro risveglio, trovarsi di fronte ad una delle loro sorprese.


Piano piano la luce del giorno avanza e la piazza comincia a prendere colore


Bardati di decorazioni surreali, gli arredi urbani colpiscono e rallegrano anche i più cinici.





E’ così che nel freddo di fine inverno il tronco di un albero spoglio viene avvolto e riscaldato dai colori

Piccoli e grandi esempi di creatività, sintomo di un desiderio di buonumore e di una voglia di fare che non muore mai. 


Qui finisce il mio reportage, ma lascio
Una rosa per tutte le donne!