giovedì 21 giugno 2012

E' l'ora dei gigli

Vetro trasparente e vetro colorato per rappresentare  il giglio che mi piace più di tutti, il giglio di San Giovanni, che compare, con un’inattesa fiammata di colore, fra i prati di montagna, nei pascoli abbandonati e sui versanti dirupati, proprio nel periodo della ricorrenza del santo, il 24 giugno.
Nelle rappresentazioni mentali più diffuse il  fiore di giglio è quello bianco, candido, dal portamento elegante,  raffinato, profumato in modo penetrante. Ma non è l'unico giglio, ce ne sono di molti colori e varietà, ma questo giglio scarlatto ha sempre colpito il mio occhio con i suoi colori.




La sua immagine è presente sulle sculture assire e sulle tombe egiziane,  e presso questi due imperi il giglio diventò l’emblema della sovranità reale e dell’innocenza verginale delle ragazze che si sposavano.  Rappresentazioni di questo fiore, simbolo di uno stile di vita di alto rango, sono state scoperte in alcuni affreschi cretesi risalenti all’incirca al 1580 a.C e allo stesso periodo minoico appartengono anche i gigli stilizzati rappresentati come emblema del potere, insieme ai grifoni, sulle pareti nella sala del trono del Palazzo di Cnosso.





Rappresentare questi gigli attraverso il vetro non è facile, tagliare e andare a comporre i pezzi, e attendere che il forno lavori, sperando che il risultato sia quello voluto.




Ho "sbriciolato" anche i piccoli scarti di vetro e li ho sparsi sulla superficie per dare un tocco di colore.





Piano, piano ho composto un girotondo di gigli colorati.......alcuni in attesa di schiudersi, altri già sbocciati.



Mi ci è voluto un pò di tempo, ma tutto sommato sono abbastanza soddisfatta del risultato. 
L'orologio scandisce inesorabile il passare delle ore, il trascorrere del tempo. 
E contemplo l'ora dei gigli.


Qualche notizia sulla festa di San Giovanni

In questa festa convergono i riti indoeuropei e celtici, che esaltano i poteri della luce e del fuoco, delle acque e della terra; tutte le leggende si basano su di un evento che accade nel cielo. Il 24 giugno il sole, che ha appena superato il punto del solstizio, comincia a decrescere, sia pure impercettibilmente, sull'orizzonte : insomma, noi crediamo che cominci l'estate, ma in realtà, da quel momento in poi, il sole comincia a calare, per dissolversi, al fine della sua corsa verso il basso, nelle brume invernali. Sarà all'altro solstizio, quello invernale, che in realtà l'inverno, raggiunta la più lunga delle sue notti, comincerà a decrescere, per lasciar posto all'estate. 
E' così che avviene, da millenni, la corsa delle stagioni. Nella notte della vigilia di San Giovanni, la notte più breve dell'anno, in tutte le campagne del Nord Europa l'attesa del sorgere del sole era (è ?) propiziata dai falò accesi sulle colline e sui monti, poiché da sempre, con il fuoco, si mettono in fuga le tenebre e con esse gli spiriti maligni, le streghe e i demoni vaganti nel cielo. Attorno ai fuochi si danzava e si cantava, e nella notte magica avvenivano prodigi : le acque trovavano voci e parole cristalline, le fiamme disegnavano nell'aria scura promesse d'amore e di fortuna.