lunedì 31 gennaio 2011

Un portariviste

Bene, il mio vecchio portariviste si è definitivamente rotto. Già non godeva di buona salute da diverso tempo, ma con un pò di ......cerotti ha tirato avanti per qualche annetto; ma ormai era giunta l'ora di mandarlo in pensione. E allora è tempo di pensare alla sua sostituzione: e non sia mai che io vada ad acquistarne uno già bello e pronto! 
Ma volete mettere il bello di faticare per farsene uno personalizzato? 
Quelli già pronti non danno soddisfazione!!! 

Allora, ho acquistato un portariviste in legno: penso appartenga alla categoria degli oggetti da decoupare, almeno così mi hanno detto al negozio. Solo che invece di decouparlo l'ho dipinto! Tralasciamo la paura di dover riaffrontare pennelli e colori..... dopo tanti anni si perde la mano! Per non parlare del disegno e delle ombre.....ma siccome sono cocciuta, dagli e ridagli alla fine l'ho dipinto. E mica solo su un lato, nossignore. Tutti e due: volete mettere com'è bello complicarsi la vita?? E volete mettere il brivido di  tirare le righe diritte, senza l'ausilio dello scotch? Bè, alla fine serve a verificare, se non altro, di avere almeno la mano ferma!



Un mazzetto di garofani gialli




Un bocciolo...........



Particolare del fiore centrale






Particolare di un fiore centrale


...e di quello in alto


Altri fiori lato A...


...e lato B





Le dannate righe dritte...



...ma alla fine eccolo sistemato: lucidato e ..riempito!

domenica 9 gennaio 2011

Il fascino della nebbia

La nebbia è un fenomeno poco amato, ma non priva di fascino,  per quel suo nascondere le cose sotto un velo di mistero che suscita emozioni e poesia, inventa paesaggi misteriosi e sfocati. Anni fa, in inverno, dalle mie parti c'era costantemente una nebbia fitta, biancastra, si diceva di poterla tagliare con il coltello, per quanto era densa, pareva si potesse quasi toccare con mano. Adesso sembra quasi scomparsa, se ne vede sempre di meno...Così, quando capitano questi giorni di nebbia che adagia la sua mano fumeggiante sulle campagne e sugli edifici, restituendo ombre  dai contorni indecifrabili, io sono felice. Perché ci posso camminare dentro, ascoltare l'eco dei passi frettolosi di gente che passa, ed è un rumore che fa compagnia anche quando le sagome scompaiono. Aria umida intorno, il respiro che diventa fumo, i corpi avvolti in cappotti e sciarpe che piano piano emergono dalla coltre bianca e paiono statici e immateriali, e nella stessa coltre scompaiono.

...Fascinosa nebbia....












Nebbia


La nebbia arriva

su zampine di gatto.

S'accuccia e guarda

la città e il porto

sulle silenziose anche

e poi se ne va via.

                                    Carl  Sandburg