venerdì 18 gennaio 2013

A cura del CCISS

 Alzi la mano chi, viaggiando in auto con la radio accesa, non è mai incappato nelle INFO SUL TRAFFICO. Avete presente Onda Verde e Isoradio? A me capita spesso di ascoltarle quando sono al volante. E a furia di sentirle è nata in me la convinzione che leggano sempre le stesse notizie, vecchie di anni: "............Sul tratto Roncobilaccio-Barberino di Mugello auto in coda in direzione Firenze, vento forte sulla A10 Genova-Ventimiglia, blocchi sulla Salerno-Reggio Calabria, rallentamenti sulla Faenza-Cesena......" 
Che sia un nastro registrato negli anni '80 che mandano in onda tutti i giorni?
Mah!
Certo che da questi scenari da notiziario autostradale radiofonico si potrebbero trarre sceneggiature per film tra horror e tragicomico.




presenta



Buon   Viaggio! 




"Blocchi sulla A3 Salerno- Reggio Calabria........."


Automobilisti a passo di lombrico a causa dei lavori di ammodernamento dell'autostrada,  la cui costruzione è stata avviata mezzo secolo fa ma, stranamente, risulta ancora incompleta (si sa che aggirare le bocche vulcaniche risulta essere lavoro molto complesso!). Non mancano però gli inguaribili ottimisti che, giusto per riempire il tempo e non pensare all'incubo che stanno vivendo, improvvisano bancarelle di ogni tipo lungo le decine di chilometri di automobili in fila.




"Nel tratto Roncobilaccio-Barberino di Mugello traffico rallentato per un incidente tra mezzi pesanti, si transita su carreggiata ridotta......"


Su quella zona si addensano strane e misteriose leggende; uomini spariti dentro un tunnel spazio-temporale (a carreggiata ridotta) e perennemente in coda pure lì. Terrori extraurbani e vampiri assetati di sangue, mostri e assassini, comparsa di strane creature mitologiche, evanescenti forme di vapore stradale, scorci di gran canyon............Uhuhuhuhuh!!.....(Oddìo! Le sirene di Ulisse con i loro richiami......ah no, è la sirena della Polstrada).




Sulla A10 Genova- Ventimiglia si segnala vento forte all'uscita dalle gallerie........


Qui si aprono umani scenari apocalittici: un groviglio indistinto di corpi, donne e uomini, aggrappati gli uni agli altri, che ad ogni raffica di vento sventolano contro il cielo come bandierine impazzite. Uomini e macchine volano via come tanti Batman, ovviamente con la loro Bat-mobile........."Un invito alla prudenza per chi si mette in viaggio." 



Code alla barriera di Milano Est e sulla tangenziale ovest........ 


Sempre sulla tangenziale ovest, mai una volta sulla est o sulla nord. Che vi devo dire, si vede che la movida milanese è tutta concentrata lì, vuoi mettere com'è figo l'happy hour sulla tangenziale?




Sulla A22 del Brennero formazione di una coda di 4 km in direzione nord tra Vipiteno e il valico del Brennero.....

...............Bufera di neve in atto (obbligo di catene a bordo o pneumatici da neve), lupi affamati discesi da impervie vette innevate si aggirano tra i 150 Tir incolonnati alla frontiera. L'abominevole uomo delle nevi, bloccato da sei ore alla frontiera a bordo di un Suv, tenta di aprirsi un varco tra l'interminabile fila di mostri di lamiere, odore di gomma, camionisti imbufaliti.  Un'espressione di terrore appare sul suo volto nel momento in cui, all'uscita da una galleria che immette finalmente in territorio austriaco, trova ad attenderlo un'orda di neonazisti armati di bastoni che lo vogliono menare perchè la sua auto non è dotata di impianto GPL!



"E' quindi tutto per questa edizione........"


A cura del CCISS -Viaggiare informati.



Hanno collaborato alla sceneggiatura:

Polizia Stradale

ANAS
ACI 
AISCAT
AUTOSTRADE PER L'ITALIA
RAI 
Carabinieri.




Personaggi in ordine di apparizione:




Colonne di automezzi


Uomini e Donne

 (sembra impossibile , ma provate a digitare "uomini e donne" sui motori di ricerca.......il genere umano non esiste!)


L'inventiva dei calabresi


I Vampiri

I Mostri 

Le sirene della Polstrada

La movida milanese

I lupi affamati

I camionisti

L'abominevole uomo delle nevi

I neonazisti 
(dei Mitici Blues Brothers!)



The End





giovedì 3 gennaio 2013

A luci spente


Eh, lo so cosa state pensando........ma non è l'inizio di un racconto hard!

 Delusi? 

Suvvia......Leggete e qualcosa d'interessante troverete!

Comincio col dirvi che quest’anno in Italia sono stati 5 milioni gli abeti veri che hanno lasciato i vivai per entrare nelle nostre case. Ogni anno, alle soglie del Natale, ci si ritrova a dover scegliere se mettere in casa un abete vero oppure una versione artificiale dell’albero simbolo delle feste per eccellenza.

Entrambe le opzioni hanno pro e contro, vediamo quali.




Gli alberi artificiali sono fatti di PVC (cloruro di polivinile), un materiale plastico derivato dal petrolio che può contenere piombo: per la loro produzione vengono impiegate molte risorse (petrolio, acqua, carburante per il trasporto) e impiega almeno 200 anni per disgregarsi. L'80%  di essi è fabbricato in Cina, dove la maggior fonte di energia elettrica è ancora il carbone, uno dei combustibili più "sporchi". Sebbene siano riutilizzabili, gli alberi artificiali hanno comunque una vita media molto bassa: le statistiche dicono che in media una famiglia lo usa per cinque-sei anni, poi viene buttato nella spazzatura. Così l'albero finisce in discarica, e lì rimane, visto che non è biodegradabile. 




Gli alberi veri, per contrasto, sono completamente riciclabili. Per ogni albero venduto, altri nove vengono lasciati crescere fino all'altezza giusta. Fino al momento in cui dovrà essere tagliato, l'albero contribuisce a purificare l'aria e le falde acquifere, a stabilizzare il suolo e a fornire un habitat a uccelli, mammiferi e insetti. 

 



Se ritenete che  l'opzione più ecologica sia quella di comprare alberi ancora vivi, dotati di radici, vi garantirete acquisti rispettosi dell’ambiente ed eviterete rischi fitosanitari ricordandovi di  verificare la presenza dell’etichetta  con l’indicazione dell’azienda di provenienza che attesta l’iscrizione nell’apposito registro (la coltivazione degli alberi naturali è un’attività regolamentata dal Corpo Forestale dello Stato e svolta in vivai situati in terreni ad essa dedicati).





Ma quando le feste son finite e l’albero è ormai spento che fine fa?

Se è sintetico può essere riposto in cantina, pronto ad essere riutilizzato l’anno successivo, ma se è naturale, ed è stato tagliato, allora ci si trova di fronte alla difficoltà di smaltirlo correttamente.

Cosa fare allora dell’abete che ha rallegrato le nostre feste?

C’è chi lo ripianta altrove o lo restituisce al vivaio in cui l’ha acquistato, chi lo utilizza per  creare compost e chi prova a tenerlo come pianta ornamentale sul proprio balcone o terrazzo (!!!). Facciamo qualche esempio: l’abete rosso, se potesse vivere e crescere come piace a lui starebbe in montagna tra i 1.000 e i 2.300 metri di quota e allargherebbe le sue radici in orizzontale. Il pino, invece, cerca acqua in profondità e avrà la radice espansa in verticale. Non è proprio il caso di tenerli sul balcone!

E se abitiamo in una zona dal clima poco adatto alla crescita di pini e abeti che facciamo?

La cosa più logica sarebbe di acquistare alberi o arbusti di specie autoctone della zona di residenza, con 
radici o vaso o un involucro di contenimento ottimale delle radici, in modo da mantenere umido l’interno, 
per poi aver cura di ripiantarlo a gennaio in campagna, in giardino, in un parco cittadino.

Potrebbe diventerebbe una grande opportunità di rimboschimento partecipato!



Ma se non sappiamo che fare ecco che in alcune città ci sono iniziative al riguardo: se abitate a Roma dal 7 al 16 gennaio l’Ama provvederà gratuitamente alla raccolta di abeti natalizi: verranno selezionati gli alberi idonei ad essere ripiantati, tutti gli altri verranno trasformati in materiale organico.

Anche a Torino è prevista un’iniziativa analoga: ‘Non buttate via l’albero di Natale‘. Le piante verranno raccolte dal 9 al 14 gennaio e quelle selezionate saranno ripiantate all’interno del vivaio pubblico dove i cittadini potranno curarle aiutati dai giardinieri comunali. Altri abeti saranno poi destinati a diverse aree verdi della città mentre quelli non idonei al rimboscamento saranno utilizzati come materiale organico che contribuirà a far vivere in buona salute altre piante.
A Trento, in alcune giornate destinate alla raccolta, gli abeti potranno essere portati nei centri appositi.
Se non risiedete in nessuna di queste città potete rivolgetevi al comune di appartenenza per avere informazioni.

C'è però una novità: l'idea venuta a un giovane agricoltore francese che ha pensato di noleggiare alberi in vaso consegnandoli direttamente a casa. E dopo il 6 gennaio passa a ritirarli. In questo modo pini e abeti non subiscono lo shock dell'invasamento e hanno molte più possibilità di sopravvivere bene anche in un appartamento. "Tre quarti dei cinque milioni di pini venduti in Francia ogni Natale muoiono e finiscono nella pattumiera e quindi non possono essere riutilizzati, neppure per fare compost per il terreno. Per questo ho pensato di affittare gli alberi in vaso, in modo da rimetterli sul mercato per 4 o 5 anni e poi piantarli a terra per il rimboschimento del territorio".

Che ne dite, carina l’idea no?