giovedì 3 marzo 2016

Il pillbox (e il tailleur) di Jackie

Di Jackie ce n'è una sola: Jacqueline Bouvier Kennedy la first lady diventata un'icona di stile destinata a durare nel tempo. Uno stile che all'epoca (siamo negli anni '60) evocava l'immagine di una donna di classe, indipendente e moderna: famosi i suoi tailleur, con abitino smanicato  e giacca con scollo  stondato e i cappottini con i bottoni foderati dello stesso tessuto.


Amava i colori e gli accessori, ci teneva sempre a provare e riprovare gli abiti e a dare indicazioni su tagli, lunghezze e imbottiture e se non veniva accontentata si metteva lei a disegnare o correggere gli schizzi degli stilisti: era una sua prerogativa dettare le regole per la realizzazione dei propri abiti. 
Si spiega così il suo essere sempre impeccabile, equilibrata e mai fuori posto, dal cappellino alla scarpa, passando per cappotto e filo di perle, quasi sempre tutti in pendant. Look che hanno fatto la storia e che rimangono immortali e d’ispirazione anche ai giorni nostri.
A rimanere immortali però, sono soprattutto i cappellini tondeggianti, i pillbox, che hanno fatto la storia degli accessori e sono diventati parti fondamentali dei manuali di costume.



Da dove arriva il pillbox? 

E' un piccolo cappello femminile il cui nome deriva da una ...scatola portapillole!

Questo tipo di cappello era molto popolare nel XVII secolo, tra le donne europee. Poi, questa forma tonda, piccola e rigida, passò di moda per quasi tre secoli. Tornò trionfalmente nel 1960, anno in cui Jacqueline cominciò a indossarlo abbinandolo ai suoi famosi tailleur: indossava un pillbox bianco quando JF Kennedy venne nominato Presidente e anche quando venne assassinato a Dallas. 


Le foto del suo tailleur rosa abbinato al pillbox dello stesso colore hanno fatto il giro del mondo e resteranno nella storia. Quando la popolarità di questo cappello era al suo apice, le acconciature femminili che andavano per la maggiore erano quelle gonfie, cotonate; il cappello veniva strategicamente posizionato sulla parte superiore della testa, in modo da non schiacciare la pettinatura. 

    La mia spilla

                                              Adriana 1964








Adriana è una spilla ispirata ai pillbox di Jackie, il cappellino è realizzato in lino giallo con nastrino  e fiocchetto marrone. Da notare la perla al lobo dell'orecchio.



Bob Dylan


Se vi state chiedendo cosa c'entra Bob Dylan con questo cappello vi accontento subito. 
In quegli anni fu tale la popolarità del pillbox che persino Bob Dylan si scomodò per immortalarlo in una canzone, Leopard-Skin Pill-Box Hat contenuta nel suo doppio album del 1966 Blonde on Blonde. 
Il testo del brano prende in giro le ragazze altolocate viziate e schiave della moda. Il copricapo è oggetto della scherno di Dylan, letteralmente "il cappello a bustina leopardato" e rappresenta la futilità delle mode (e di riflesso l'assurdità del materialismo in generale). Dylan, calcando la mano, incrocia la "bustina" con la pelle di leopardo, facendo diventare l'accessorio ancora più volgare e di cattivo gusto.
Ma forse aveva qualche suo personale motivo che lo rendeva acido verso questo modello di cappello....(magari, e senza il magari, una modella).


Vi lascio con un paio di strofe del testo della canzone
                                     

Bè, vedo che hai il tuo cappello a forma di scatola di pillole
in pelle di leopardo nuovo di zecca
Sì, vedo che hai il tuo cappello a forma di scatola di pillole
in pelle di leopardo nuovo di zecca
Come si sente la tua testa sotto una cosa simile
sotto il tuo cappello a forma di scatola di pillole
in pelle di leopardo nuovo di zecca



Bè, sembri così graziosa,
posso saltarci su qualche volta?
Sì, voglio proprio vedere
sè è di quelli di alto costo
Sai che ti sta bilanciato in testa
proprio come un materasso
sta in equilibrio su una bottiglia di vino
il tuo cappello a forma di scatola di pillole
in pelle di leopardo nuovo di zecca


11 commenti:

  1. Ma quante cose s'imparano sui cappelli, qui da te!
    Post molto interessante e divertente, e la spilla è molto carina e originale, complimenti!!
    Buona domenica
    Carmen

    RispondiElimina
  2. Molto interessante anche questo post! Io adoro la moda degli anni '60! Penso che allora la donna fosse molto più femminile con quegli abiti, nonostante l'indipendenza che già stava partendo.
    Pensavo l'altro giorno che forse con indosso un abito più elegante, anche noi ci comporteremmo in un modo più elegante e non sguaiato come purtroppo usiamo fare ora! che ne dici?
    buona domenica
    sabrina

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quanto hai ragione Sabrina! Un tempo contestavo la rigidità di pensiero, di modi, di abbigliamento ora quasi la rimpiango...ci siamo impoveriti e non solo economicamente: siamo poveri di sentimenti, eleganza, solidarietà, e mi fermo qui.

      Elimina
  3. ma quante cose interessanti cara...complimenti mi aggiungo come tua follower a presto
    http://ilfilodiarianna13.blogspot.com

    RispondiElimina
  4. Questa proprio non la sapevo, molto interessante! E le tue spille, carinissime!

    RispondiElimina
  5. Di quanta eleganza ha sempre dato esibizione Jacqueline Kennedy, della vera eleganza, quella interiore ... e poi la scelta dei suoi accessori, ovviamente la enfatizzava, ma ci voleva davvero poco perché fosse notata, anche prima che divenisse una celebrità.
    Bellissimo post, grazie Marshall, mi è piaciuto davvero molto !
    Ti auguro una lieta serata, mia cara,
    con il cuore
    Dany

    RispondiElimina
  6. Anch'io fra i tuoi followers. Deliziosi questi cappellini...

    RispondiElimina
  7. Sempre ricercati e dettagliati, i tuoi post! E poi, Jacqueline è davvero un'icona intramontabile di stile e fascino!

    RispondiElimina
  8. Sono contenta che la mia ricetta ti sia tornata utile! Un abbraccio

    RispondiElimina
  9. un post davvero interessante! e la spilla è deliziosa, complimenti di cuore Lory

    RispondiElimina