Si chiedono regole diverse, pensate per una città a misura di essere umano e in contrasto con la città a misura d’auto. Si chiede tutela per chi, in termini di sostenibilità, costa poco o nulla alla società ma nonostante questo non ha alcun diritto o beneficio.
“In 10 anni in Italia sono state 2556 le vittime su due ruote – dicono i
promotori dell’iniziativa salvaciclisti -, più del doppio di quelle del Regno
Unito. Una cifra vergognosa per un paese come il nostro. È per questo motivo che
chiediamo che anche in Italia vengano adottati gli otto punti del manifesto del
Times”.
Il documento chiede l’adozione di misure pratiche come l’imposizione dell’obbligo di installare avvisatori acustici, sensori e specchi aggiuntivi sugli autoarticolati che entrano nei centri urbani o il limite di 30 km orari su tutte le strade urbane sprovviste di pista ciclabile. Una delle richieste incluse nell’elenco è rivolta all’Anas, a cui viene chiesto di destinare il 2% del budget alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione. Tra le regole del Times si trovano anche delle indicazioni di carattere più generale, come l’incentivazione delle sponsorizzazioni private per la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili (sulla scorta, ad esempio dello schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays), fino ad arrivare a invocare la nomina in ogni città di un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.
In due mesi la campagna ha raggiunto oltre 16.000 adesioni sul gruppo
Facebook; un DDL per lo sviluppo della ciclabilità firmato da parlamentari di
entrambi gli schieramenti; l’adesione dei sindaci di Milano, Firenze, Bologna,
Roma, Torino, Napoli e Reggio Emilia, coinvolti dal movimento attraverso
l’iniziativa “Caro Sindaco”; l’appoggio delle principali testate giornalistiche
nazionali, da Repubblica, al Corriere della Sera, al Fatto Quotidiano, e a Roma
in particolare Paese Sera.
Spostarsi in bici significa muoversi in modo veloce, senza inquinare, senza togliere spazio, dove di spazio ce n'è già poco, e senza produrre fastidiosi rumori. In più si risparmia sulla benzina: vi sembra poco?
Potete inviare la vostra
adesione alla campagna Caro Sindaco inviando una email a adesioni@salvaiciclisti.it.
Voglio liberarmi dal
traffico
voglio smettere di essere
ostaggio del prezzo della benzina
voglio sentirmi libero di
vivere la città
voglio vedere la gioia dei
miei figli mentre giocano in strada
voglio più spazio per
vivere
voglio città a misura di
bicicletta
ottimo Marshall ed approffittiamo ancora delle buone gambe per percorrere le breve distanze. Pecccato il tempo che lascia poco alla voglia di camminare.
RispondiEliminaDa ciclista incallito non posso che consdividere.
RispondiEliminaUna meraviglia la foto di Peppone e Don Camillo
(se uno dei due rimane staccato, l'altro lo aspetta)
Dalle mie parti la bici è molto amata e molto usata! Belle foto! certo che allora c'era decisamente meno traffico!
RispondiEliminaIn bici a Roma deve essere un pò dura
RispondiEliminaIo in bici ci sono cresciuta, ma adesso è quasi impossibile lasciare i nostri figli scorrazzare tranquilli, vorrei tanto che il petrolio finisse davvero!
RispondiEliminaMaddalena
Ciao,vengo dal blog di topogina dove ho letto l'intervista,le tue creazioni sono bellissime e molto creative,complimenti!
RispondiEliminaPoi ora ho pure scoperto di questa iniziativa che mi interessa moltissimo visto che io sono stata investita mentre ero in bici!
Quindi grazie!
Frà
@Soffio mi sa che in bici è dura in tutte le città, ma anche nei paesi il traffico automobilistico è diventato un problema.
RispondiElimina@Maddalena Ciao, grazie di essere passata. Hai proprio ragione, per i nostri ragazzi scorrazzare tranquilli è un sogno!
@Ciao Kilara, piacere di incontrarti! Investita in bici? Deve essere stata una brutta esperienza! Io continuo a sostenere le piste ciclabili, che sono più sicure, ma sono veramente troppo poche ed è più il tempo che si passa a fare lo slalom in mezzo alle auto che quello su piste protette!