mercoledì 3 marzo 2010

Una scatola di latta

Una vecchia scatola di latta, di quelle che si usavano negli anni '50, un pò consumata dal tempo. L'ho aperta e dentro c'erano matassine colorate di filo da ricamo, rocchetti di filo per cucire, vecchi bottoni, pizzi, cerniere lampo.....questo è il ricordo di una persona speciale, che ora non c'è più, una persona che mi ha insegnato a cucire e ricamare, raccontando storie e avvenimenti. 
Era una giovane sartina, negli anni della guerra, di quelle che andavano a bottega ad imparare il mestiere, di quelle che andavano a Milano a sbirciare le vetrine dei grandi nomi della moda degli anni '50 e '60, per poi correre a casa a riproporre i modelli che avevano visto...........Quante storie di un'Italia che non ho conosciuto mi ha raccontato. 

Il mio amore per tutte le cose del cucito lo devo a lei.

Ho voluto utilizzare alcune cose contenute nella sua scatola per creare qualcosa che mi ricordasse questa persona speciale, utilizzando il suo materiale d'epoca che conservo gelosamente: l'occhio mi è caduto sulle zip e, con un pò di fantasia, ne è uscito questo anello.



Il colore  e la forma mi ricordano un pò questo riccio....




E i semi di papavero mi hanno suggerito le perline bianche.....








Ho aggiunto delle perle bianche, del nastro di seta bianca, rigorosamente d'epoca anche quello, degli swarovski e perline argentate, la base è regolabile.....e questo è l' ANELLO  INES...per ricordare una sartina.
Dato che l'anello è piaciuto, credo proprio che ne seguiranno altri!






Con questo post partecipo al Linky party di Topogina



6 commenti:

  1. Carissima Antonella,
    innanzitutto benvenuta nel mondo delle blogger, bella avventura creativa, anche se un po' impegnativa.
    Lo sa bene la mia famiglia, ma è un'esperienza che arricchisce, anche e sopratutto dal lato umano oltre quello creativo.
    Bellissimo il post che hai fatto pieno di sentimenti e di ricordi, quanta storia, può contenere una vecchia scatola di latta!
    Complimenti per il tuo bell'anello ricicloso, un abbraccio Rosi!

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  2. Ciao, grazie per essere passata dal mio blog, anche se per caso :-)
    Sto leggendo a ritroso il tuo e devo dire che parecchie cose mi hanno incantata: il cestino di mollette, il tavolino realizzato col vetro a fusione (che non so come funziona, ma mi piace tantissimo!)... :-O :X
    Sono contenta che la storia di Pepe ti sia piaciuta! E a me piace questa della sartina, perché rispecchia quella di mia nonna, anche lei sarta all'epoca della guerra, anche lei a trarre spunto dalle vetrine, anche lei custode gelosa di una scatola con bottoni e passamaneria varia, anche lei sempre pronta a raccontarmi dell'Italia che fu :)
    Spero di vederti presto sul mio blog, io continuerò a seguirti :)

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  3. Ciao Uapa, che piacere vederti qui! Sai, riflettevo... che strane queste coincidenze...arrivo sul tuo blog e leggo una storia che mi ricorda qualcosa che ho vissuto, tu vieni sul mio e trovi delle analogie con episodi di vita vissuta che ti riguardano....come se ci fosse una scia invisibile che ci guida..Bello no?
    Grazie per essere passata, ci vediamo presto da te!
    Ciao
    Marshall

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  4. Bello l'anello e molto bello il racconto della sartina deve essere stata una persona molto speciale per te.
    Ciao

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  5. Ciao, piacere di conoscerti,arrivo dal linky PartY.
    Fortunata chi, come te, possiede questi ricordi e ha un riferimento buono per la vita come la tua sartina.
    Anch'io ho una scatolina di latta vecchia vecchia.
    Scalda il cuore guardarla, vero ?
    Era la confezione di biscotti per bambini tipo i Plasmon, forse proprio di quelli.
    Sono di un apese toscano e da noi, negli anni '50, praticamente tutte le ragazze andavano ad imparare a cucire. Imparando lavoravano e quello era il loro salario,
    Mia mamma si faceva qualche km. a piedi (fino a Forte dei Marmi) tutti i giorni ed era felice anche di incontrarsi con le altre ragazze.
    Cucivano e si raccontavano le loro cose, i loro amorini(mi sembra di vederle...)
    Si fece l'abito da sposa da sola; aveva imparato bene.
    Complimenti per l'anello, è fine e delicato.Se posso darti un consiglio, non darlo via. Questo in particolare tienilo.
    E' troppo prezioso.
    Ciao e
    buona serata.

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    1. Ciao Angela, è vero ciò che dici, negli anni '50 era proprio così! Poi il cucito e il lavoro di sarta sono caduti in disuso....ma ultimamente qualcosa si sta risvegliando e vedo spuntare negozi di piccola sartoria. Hai ragione sull'anello, ne ho fatti altri, ma quello l'ho tenuto!

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